Crisi Guerra in Ucraina
In questo momento di grave crisi internazionale, dove l’improvviso scoppio della guerra in Ucraina ha scosso l’opinione pubblica mondiale per il ripresentarsi della guerra in Europa, uno scenario che si pensava potesse esser scongiurato per sempre, Fedites afferma e comunica la sua più ferma e decisa condanna dell’utilizzo della guerra per dirimere qualsivoglia controversia internazionale.
Il nostro pensiero e la nostra solidarietà vanno, oltre che a tutti gli abitanti dell’Ucraina e dei territori russi limitrofi, a tutti gli italiani che vivono su entrambi i fronti della guerra ucraino-russa, ai quali auguriamo di poter ritrovare la pace, la serenità e l’abbraccio delle loro famiglie nel più breve tempo possibile.
Auspichiamo vivamente che le parti in causa possano al più presto intavolare trattative serie e costruttive per trovare una pace negoziata duratura, che con il tempo rimargini le ferite aperte.
Sappiamo che ci vorrà molto tempo, ma é giusto guardare oltre il grave momento attuale.
E’ chiaro a tutti che avremmo preferito non trovarci in questa situazione storica drammatica, dove ancora una volta si viene a dimostrare che in una guerra non ci sono ne’ vincitori ne’ vinti, ma solo perdenti.
Questa situazione ci coinvolge tutti, anche quelli lontani dallo scenario bellico, da un punto di vista umano principalmente.
Inoltre é bene essere coscienti che le ripercussioni economiche e geo-politiche saranno enormi e durature.
Ci teniamo ben lontani dal prendere posizione riguardo le responsabilità della guerra, dato che quello sarà l’arduo compito degli studiosi di Storia, nel dipanare la matassa di eventi vicini e lontani nel tempo che hanno portato a questo tragico epilogo, ma non possiamo esimerci dal ricordare che l’articolo 11 della nostra amata Costituzione Italiana dice “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” e che Fedites si batterà sempre per costruire relazioni tra i popoli e di conseguenza per edificare solide basi per il dialogo e per la pace.