Come trasferirsi in Italia? Che cosa serve? Se hai deciso di fare il grande passo e di trasferirti in Italia, si tratta di una decisione molto importante, che va presa con consapevolezza, e soprattutto bisogna preparare con cura tutto ciò che serve, tra documenti, iter burocratici e altro. In questa pagina troverai tutte le informazioni utili per i documenti da presentare se hai deciso di venire a vivere in Italia per lavoro o per studio.
In questa pagina parleremo di:
- I documenti per i cittadini extracomunitari
- Il visto per lavorare in Italia
- I documenti per i cittadini dell’unione europea
- Le città dove si trova più lavoro in Italia
I documenti per i cittadini extracomunitari
In base alla legge italiana (https://www.interno.gov.it/it/temi/immigrazione-e-asilo/modalita-dingresso), i cittadini extracomunitari possono entrare in Italia se dimostrano di avere la possibilità di mantenersi economicamente durante il soggiorno, e documentando il motivo per cui si soggiorna. Inoltre, è possibile trasferirsi in Italia per motivi di lavoro.
Ecco i documenti necessari:
- Documento d’identità: passaporto in corso di validità
- Visto di ingresso inferiore a tre mesi: il visto per soggiorni di breve durata che dura fino a tre mesi si può richiedere al Consolato o all’Ambasciata italiana del proprio paese di residenza oppure presso autorità diplomatiche di altri stati con cui l’Italia ha degli accordi.
Il visto per lavorare in Italia e la Carta Blu UE
L’articolo 21 del testo unico prevede che gli extracomunitari possono entrare in Italia per lavoro subordinato, anche stagionale, oppure lavoro autonomo, fino al raggiungimento delle quote d’ingresso stabilite dall’articolo 21.
Le quote del decreto flussi cambiano ogni anno e prevedono un numero massimo di lavoratori extra comunitari per il lavoro subordinato, ad esempio stagionale o nel campo dell’edilizia o nella ristorazione, e per i rapporti subordinati non stagionali.
Ecco le pubblicazioni e la normativa di riferimento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La procedura per l’assunzione di extracomunitari e i documenti necessari sono a carico dei datori di lavoro, che richiedono al centro per l’impiego del luogo di lavoro il permesso di soggiorno specifico.
La carta Blu UE
La carta blu UE è invece un particolare permesso di soggiorno che viene rilasciato dalla questura a stranieri altamente qualificati, dopo aver stipulato il contratto di soggiorno per lavoro.
Se il rapporto di lavoro è a tempo indeterminato, la carta dura due anni. Se invece il rapporto di lavoro è a tempo determinato, questo permesso dura tre mesi in più della scadenza del contratto di lavoro.
I requisiti per la carta
Oltre al contratto di lavoro per avere la Carta Blu UE, chi la richiede deve lavorare per conto di un’altra persona fisica o giuridica, e avere un titolo di istruzione superiore rilasciato dall’autorità competente nel paese dove è stato conseguito. Se si tratta di professioni regolamentate, bisogna avere anche dei requisiti specifici.
Chi riceve la carta blu può avere lo status di soggiornante di lungo periodo se ha soggiornato in modo illegale e ininterrottamente per 5 anni nel territorio dell’Unione Europea con la carta blu UE, oppure se si trova in Italia da almeno due anni con un permesso di soggiorno in formato elettronico, che riporta la dicitura carta blu UE.
Il soggiorno per i familiari dello straniero titolare di carta blu UE
I familiari di chi è in possesso di una carta blu UE e dello status di soggiornanti di lungo periodo, ricevono un permesso di soggiorno per motivi di famiglia, che dura due anni. I familiari possono a loro volta ricevere il permesso di soggiorno di lungo periodo se dimostrano di aver soggiornato ininterrottamente in modo legale per 5 anni nell’Unione Europea, di cui gli ultimi due in Italia.
I documenti per i cittadini dell’Unione Europea
Tutti i cittadini dell’Unione Europea possono soggiornare in uno qualsiasi dei paesi membri fino a tre mesi, senza registrazione. Sono previsti esclusivamente i documenti d’identità, quindi ad esempio un passaporto o una carta d’identità nazionale in corso di validità. Se si intende trasferirsi in Italia, quindi soggiornare per più di tre mesi, si può effettuare la procedura di richiesta della residenza.
Ecco i documenti necessari in base al tuo status:
- Lavoratori dipendenti: un certificato di lavoro o di assunzione da parte del datore di lavoro
- Lavoratori autonomi: un documento che accerta lo status di lavoratore autonomo (ad esempio il certificato di attribuzione della partita IVA)
- Pensionati: documento che certifica un’assicurazione sanitaria completa e un documento che attesta la capacità di mantenersi sussidi, a prescindere dalla fonte di reddito
- Studenti: certificato d’iscrizione presso un istituto d’istruzione riconosciuto, un documento che attesta un’assicurazione sanitaria completa, un documento che attesta capacità di mantenersi senza sussidi, a prescindere dalla fonte di reddito.
Con questi documenti si può fare la richiesta di residenza presso il Comune o il Commissariato di Polizia, e si ottiene l’iscrizione anagrafica.
Le città dove si trova più lavoro in Italia
Dove trasferirsi in Italia per lavoro? Le statistiche Indicano che la città in cui c’è più possibilità di trovare lavoro è Milano, con oltre il 14% di offerte di lavoro pubblicate di recente. in generale La Lombardia, il Piemonte e il Veneto sono città in cui le offerte di lavoro sono in crescita. Inoltre, la palma della città in cui gli stipendi sono più alti va a Bolzano, in cui secondo i dati dell’osservatorio statistico dei consulenti del lavoro, vi è un tasso di occupazione del 72,7% con uno stipendio medio di 1.476 €.
Inoltre, le città in cui lavoro è più facile da trovare sono Varese, Monza e Brianza, Como, Verbania Cusio Ossola, Bologna e Lodi.
I lavori più richiesti in Italia
Le posizioni più richieste per lavorare nelle città italiane riguardano quelli del commercio e delle vendite, seguite poi dall’assistenza clienti, call center e marketing. per i lavori manuali, come operaio addetto alla manutenzione, la città che cerca di più è Bergamo.
Infine, l’unione italiana delle camere di commercio industria artigianato agricoltura Unioncamere ha raccolto i dati sulle professioni più richieste dal 2018 al 2020, e tra queste vi sono baby sitter, badanti, insegnanti di lavoro per stranieri.
Inoltre, riguardo all’argomento lavorare in Italia per stranieri, nel prossimo futuro le aziende cercheranno le seguenti figure professionali a bassa specializzazione:
- macchinisti ferroviari
- operai addetti al confezionamento di prodotti industriali
- operai agricoli non specializzati
- addetti alle pulizie